“Luca Carrubba: Il Viaggio di un Artista tra Musica e Vita”
Benvenuti a questa esclusiva intervista con Luca Carrubba, un artista che ha saputo trasformare il suo viaggio personale in una fonte di ispirazione per la sua musica. Dall’uscita del suo EP di debutto “Fasi” nel 2021, Luca ha intrapreso un percorso di crescita e scoperta, sia come individuo che come musicista. Oggi, ci racconta come queste esperienze abbiano influenzato la creazione del suo nuovo album.
Luca, vorremmo partire dal 2021, quando hai lanciato il tuo EP di debutto “Fasi”, da allora, come pensi di essere cresciuto sia come artista che come individuo, e come si manifesta questa crescita nel tuo nuovo album?
Ho sempre creduto che un percorso artistico sia una vera e propria metafora con il percorso di vita.
Essere un artista migliore significa cercare di essere una persona migliore, magari più empatica e attenta nell’osservazione della vita che ci circonda.
Per me il 2022 è stato il vero anno della riscoperta, è stato l’anno dove mi sono messo in discussione come artista e come persona.
Iniziai a viaggiare vivendo sei mesi in Germania, nella piccola comunità di Konstanz. Facendo viaggi sempre più frequenti a Londra (per seguire concerti di artisti folk underground) e successivamente spostandomi ad Amsterdam iniziando in un secondo momento il percorso di studi in accademia.
Tutto questo può sembrare romantico e semplice, ma erano le mie prime volte all’estero, solo, lontano da amici e parenti, costretto ad esprimermi in lingue mai parlate prima.
Tutto questo è stata la migliore lezione che potevo seguire, mi ha dato il coraggio nel guardarmi dentro e perseguire il mio stile e la mia vera persona, essere fiero anche delle mie fragilità.
Questi concetti sono stati poi altamente d'ispirazione per la scrittura e realizzazione del nuovo album in uscita.
La tua anima poetica traspare chiaramente nei tuoi testi. C'è un episodio (o magari più di uno) della tua vita che ritieni abbia definitivamente plasmato il tuo percorso artistico?
Vi ringrazio per questo bellissimo complimento ai miei testi,
è molto difficile ricollegare un solo episodio alla costruzione del mio essere.
Ogni cosa vissuta, ogni lacrima, sorriso, amore o odio che proviamo è un mattoncino che fissiamo nella costruzione della nostra anima.
Sicuramente i valori che con tanta fatica la mia famiglia, mio nonno mi hanno trasmesso sono stati un grande punto di partenza per il mio percorso artistico.
Ho lavorato con artisti che mi hanno insegnato l’egocentrismo e altri che mi hanno insegnato successivamente la purezza, ai secondi sento di dire grazie con tutto me stesso.
Oggi purezza e sincerità emotiva sono le uniche cosa di cui mi preoccupo.
La tua musica invita gli ascoltatori ad una riflessione personale. In che modo credi che la tua musica possa fungere da ponte tra l’individuo e le questioni esistenziali che affronti nei tuoi testi?
Credo che nei miei brani non ci siano mai delle chiare e definite risposte alle domande esistenziali che mi pongo, e che di conseguenza, pongo a chi ascolterà la mia musica, però sono fiero del percorso di pensiero che ognuno di noi può avere con se stesso dopo il palesarsi di una determinata domanda.
Anche parlando intimamente di me stesso, non sono interessato alle risposte, ma bensì al percorso di pensiero che posso avere per arrivare alle mie risposte, questo ci rende liberi.
Mi piace l’idea di stimolazione che un mio brano può avere con chi lo ascolterà.
Per me il pubblico che incontro durante le mie sessioni live, come il pubblico digitale che può ascoltare la mia musica online, non è un apparato distaccato dalla mia ricerca ma bensì parte fondamentale di essa.
Il tuo ultimo singolo "le cose veramente importanti” è un invito a rallentare e a connettersi con il nostro vero io. Come si riflette questo messaggio nella tua vita
Come ogni pensiero fuori dal comune, impatta nella mia vita quotidiana in maniera abbastanza violenta.
Appunto perseguendo una filosofia di pensiero diversa da quella adottata dalle grandi masse mi porta a vivere molto più tempo solo con me stesso e fuori dai giochi di questa società.
Viviamo in una società che ci insegna un solo ed unico modo di ragionamento che è quello Logico/matematico.
Ci stiamo velocemente dimenticando di essere umani, fragili, e di possedere un'anima che ha bisogno di tempo per essere coltivata.
Tutto questo può risuonare come una serie di stupidaggini filosofiche alle orecchie di chi valuta solo contesti e pensieri più razionali, ma l’intossicazione psicologica e la stanchezza che avvertiamo ne è solo il chiaro campanello di allarme.
La creatività non può che guadagnarci invece, rallentando i nostri ritmi ha la libertà di sbocciare con i suoi tempi naturali, non esiste un modo per anticipare l’arrivo della primavera, se non quello di imparare ad aspettare vivendo serenamente l’inverno.
Nel brano parli di un viaggio emozionale che invita alla riflessione. C’è un
particolare ricordo o momento della tua vita che ti ha ispirato a intraprendere questo viaggio attraverso la musica?
Quando ero adolescente non avevo le capacità di affrontare la scrittura e la composizione musicale, però ricordo che suonare è la cosa che più mi faceva sentire libero.
Soffrendo di ADHD e dislessia non ero un fenomeno a scuola né tanto meno negli sport.
Questo per un ragazzo di quell’età può significare emarginazione.
però quando avevo la chitarra in braccio tutto riusciva naturale, come se l'avessi fatto da sempre.
Da piccolo non sognavo di diventare una rockstar o un musicista, sognavo di essere accettato e di essere valutato per le mie eccellenze piuttosto che per i miei limiti.
Quando ho capito che la musica mi stava donando questa libertà, ho lasciato andare tutto il resto perseguendo solo questa forma d'arte.
Personalmente non so se negli istituti italiani sia avvenuta una maggiore sensibilizzazione al riguardo, però se ci sono ragazzi che stanno leggendo questo e sono simili a me , invito ad avere coraggio, guardatevi dentro, anche se siete soli. troverete un mondo molto più
colorato di altri. Abbiate il coraggio di lavorare su voi stessi, ma di sfruttare le vostre meravigliose eccellenze, non lasciatevi frenare dai giudizi di chi dentro è grigio.
Lasciaci con una tua citazione e se ti va, con un saluto ai lettori di musicatonica
Mi piacerebbe lasciarvi con una citazione non mia ma di mio nonno, tra l'altro inserita nel singolo “Lancette argento” uscito lo scorso febbraio:
- “Ci vuole un po ' d'amore, e tanta umanità!”
e questo è quello che auguro alla redazione e ai lettori di musicatonica.
Concludiamo questa intensa e commuovente intervista con Luca Carrubba, un artista che ha saputo navigare le correnti della vita trasformandole in musica che tocca l’anima. Le sue esperienze all’estero, la ricerca di autenticità e la connessione con il pubblico sono solo alcune delle sfumature che emergono nel suo ultimo album. Luca ci lascia con un invito a rallentare e a connetterci con il nostro vero io, un messaggio che risuona profondamente nella sua vita e nelle sue opere.
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